15/08/07

I FORTI DEL CADORE














A partire dal 1866, per 50 anni, il Cadore venne munito di forti che costituivano un sistema difensivo destinato a bloccare qualsiasi offensiva nemica proveniente dall’Austria. Queste difese erano in grado di resistere a lungo anche in caso di accerchiamento totale. Durante la prima guerra mondiale (1915-18) sembrò improvvisamente che i forti dovessero entrare in funzione.
Il 24 ottobre 1917 gli austriaci sfondarono le difese italiane a Caporetto. Certo la decisione di entrare in funzione in modo organico con i forti del Cadore avrebbe consentito il ripiegamento regolare delle divisioni in fuga dalla Carnia e dal Friuli oltreché delle truppe dell'armata schierata oltre Misurina.
I 14 forti del Cadore potevano contare su un totale di 88 cannoni corazzati di grande potenza spesso montati su cupole girevoli (con capacità di colpire bersagli a circa 30 Km di distanza).
Il 3 novembre il generale comandante Nicolis di Robiland diede ordine di resistere ai soli forti Monte Rite e Monte Tudaio. Tuttavia non vi era stato un completo accordo con il generale Cadorna e gli ordini giunsero in modo confuso senza un piano preciso. Per questo motivo la truppa disorientata da ordini incerti, dopo una debole resistenza abbandonò i forti ritirandosi.
Il mancato uso dei forti consenti agli austriaci di avanzare con grande velocità, di fare migliaia di prigionieri. I forti vennero fatti saltare nell’ottobre del 1918 prima di essere abbandonati dagli Austriaci, in occasione della grande offensiva italiana.